Ivrea , patrimonio Unesco come "Città industriale del XX secolo" di Giovanna De Giglio
Ivrea , patrimonio Unesco come "Città industriale del XX secolo"
Si aggiunge un’altra citta’ italiana tra i siti riconosciuti dall’Unesco.
Il 7 giugno 2019 l’Unesco ha riconosciuto ad Ivrea il titolo di “città industriale del XX secolo”. Un riconoscimento importante per la cittadina piemontese, tutto merito del concetto di impresa attenta al territorio. Tutto gravita intorno alla famiglia Olivetti, che agli inizi del novecento fu illuminata dall’intuizione dell’importanza del benessere di chi lavora in azienda, per una produzione condivisa.
Così l’uomo chiave Adriano Olivetti è ancora oggi celebrato nel Canavese, in particolare ad Ivrea, dove diciannove imprenditori del luogo hanno acquistato 20 mila metri quadri di quello che fu uno dei più importanti poli industriali italiani da inizio novecento fino a pochi anni prima della scomparsa di Adriano Olivetti. L’idea è quella di creare un innovation lab ed uno start up di imprese innovative. L’idea vincente di Adriano Olivetti era basata sul creare una rete di supporto all’azienda con figure strategiche – dallo psicologo al sociologo, per far sì che il lavoratore si trovasse a proprio agio in un ambiente lavorativo simile più ad una famiglia che ad una fabbrica. Così si possono vedere le mense, gli asili, le case degli operai ( compresa “ Talponia”, una sorta di piccolissima abitazione per gli ingegneri ed il personale specializzato che per un breve periodo lavorava in azienda) . Questo importante riconoscimento è stato dato ad Ivrea per la visione umanistica di Adriano Olivetti, che grazie al suo talento è conosciuto in tutto il mondo per il lancio della mitica “ lettera 22” una tra le macchine da scrivere piu famose nel mondo, sui cui tasti si sono posate le dita di grandi giornalisti: da Enzo Biagi ad Indro Montanelli ad Oriana Fallaci. A tal proposito fino al 31 -12 -2019 Ivrea ospita una mostra ad hoc :” Piccoli tasti grandi firme. L’epoca d’oro del giornalismo italiano”. (info www. museogarda.ivrea.it).
L’occasione è ghiotta per visitare un territorio che spazia dal turismo religioso ( è un percorso della via francigena) ad un itinerario goloso per la ricchezza di prodotti enogastronomici, con prodotti doc di eccellenza come l’erbaluce ( da erbalux), vitigno d’eccellenza con le varianti bianco secco, spumante e passito che grazie ad un clima favorevole dà vita ad un vino frizzante, ricco di sostanze minerali ed odori dei fiori e delle erbe del territorio, doc dal 1967.Il territorio fa parte della Strada Reale dei Vini, con 36 cantine che aderiscono al Consorzio.
Un’occasione da non perdere, come ci ha spiegato Domenico Passero Merlo, proprietario di ” Spazio Bianco”, una sorta di contenitore culturale che offre anche ospitalità sotto forma di b&b ,il Canavese si rivolge principalmente al turismo che predilige ritmi slow. Tante sono le piste ciclabili, le attività outdoor ( canoa, rafting, escursionismo, parapendio, deltaplano, ecc), così come molti sono gli itinerari storico – culturali, come le visite ai castelli ( se ne contano oltre 90 più della Loira ). Tra le chicche da non perdere: il Castello di Masino ( patrimonio dell’Unesco), il Castello di Agliè ,il Castello di Pavone, il castello di Parella. Qui ci si immerge in un libro di storia, scorrono le vicissitudini dei Savoia o comunque delle famiglie a loro collegate e qui si rivivono i fasti della vita a corte.
E per finire una sosta golosa alla pasticceria “ Balla” che ha il brevetto della famosa “torta novecento”, una delizia di pan di spagna, farcita con una grande dose di crema di cioccolato e nocciola, simbolo del Carnevale di Ivrea, conosciuto oltralpe per la cruenta battaglia delle arance e per gli spettacolari carri allegorici in cartapesta, seguiti da pifferai e grancasse di tamburi che accompagnano l’allegra sfilata.